“Mangio poco ma non riesco a dimagrire” : quanti di voi hanno detto e/o ascoltato questa frase?
Il dimagrimento è apparentemente una questione molto semplice: un bilancio negativo tra l’ energia introdotta con gli alimenti e quella bruciata durante le varie attività giornaliere.
Nella pratica, invece, dietro la perdita di peso c’è tanto altro. Vi parlo allora di quelle che potrebbero essere le possibili cause del mancato dimagrimento:
Durante un periodo di restrizione calorica è fondamentale pesare gli alimenti da assumere perché basterebbero poche sviste per arrivare ad introdurre anche 400 Kcal in più del previsto che potrebbe rappresentare anche il 30% delle calorie totali giornaliere;
Quando diminuisce il numero di batteri vantaggiosi, l'equilibrio della microflora batterica si spezza e si parla di disbiosi con iperproliferazione di microrganismi pericolosi.
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato, ad esempio, come la proliferazione del phylum Firmicutes a livello intestinale determina un aumento dei livelli di LPL circolanti (lipoprotein-lipasi), un enzima che stimola un accumulo di trigliceridi nel tessuto adiposo favorendo in questo modo il sovrappeso;
Quale potrebbe essere l’obiettivo in questi casi? Riequilibrare la composizione corporea, assicurare cioè al proprio corpo la giusta proporzione tra FM (massa grassa) e FFM (massa magra) andando così a personalizzare il percorso dimagrante in base al proprio fenotipo (androide, ginoide, intermedio) con strategie alimentari e fitoterapiche mirate;
Nelle donne le cause ormonali più frequenti di mancato dimagrimento sono: ipotiroidismo, cicli anovulatori, amenorrea, sindrome da ovaio policistico, utilizzo della pillola anticoncezionale e menopausa.
Nell’uomo, invece, problemi tiroidei o bassi livelli di testosterone.
E’ pertanto importante rivolgersi sempre ad un professionista per affrontare al meglio il proprio percorso dimagrante.