Mai come in questi ultimi anni l’attenzione dell’opinione pubblica e delle politiche mondiali si è concentrata sulle problematiche ambientali. I cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti: dall’emergenza smog nelle grandi città all’inquinamento degli oceani, ognuno di noi si è reso conto che il nostro pianeta sta cambiando e anche rapidamente. Anche se il problema è globale e necessita di impegno da parte di organizzazioni e politiche internazionali nel nostro piccolo, anche noi possiamo dare il nostro contributo. Alcune abitudini sono già entrate a far parte della nostra routine: se pensiamo ai sacchetti della spesa riutilizzabili o al packaging plastic free di molti prodotti in commercio che acquistiamo abitualmente, questi piccoli gesti non rappresentano più una novità, ma la normalità.
Allora perché non trasferire anche nella nostra tavola delle scelte più green?
Sorprendentemente sono le scelte più green, quelle che ci aiutano a rimanere in forma. Nel 2009 la fondazione Barilla Center of Food and Nutrition parla per la prima volta di Doppia Piramide Alimentare e Ambientale, ponendo l’attenzione non solo sul valore nutritivo degli alimenti, ma anche sul loro impatto ambientale, generato nelle fasi di produzione e consumo.
Così come alla base della piramide alimentare Mediterranea si trovano tutti gli alimenti da consumare una o più volte al giorno per mantenerci in salute e in forma, alla base della piramide ambientale si trovano gli alimenti la cui produzione e consumo determina un basso impatto ambientale: frutta, verdura e cereali integrali.
In cima le due piramidi sono concordi: il consumo di alimenti di origine animale ha un alto impatto ambientale e rappresenta un fattore di rischio per la nostra salute.
Questo modello mette in luce quindi come gli alimenti da consumare più frequentemente sono anche quelli che hanno un basso impatto sulla salute del nostro pianeta, mentre al contrario quelli che determinano un costo maggiore di risorse ambientali sono anche quelli che dovremmo consumare in misura e frequenza minore per mantenerci in salute.
Ridurre il consumo di alimenti di origine animale, prediligendo quelli di origine vegetale rappresenta una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale ed è in linea con le raccomandazioni per seguire una sana e corretta alimentazione.
Cosa fare nel concreto dunque?
Negli ultimi anni sono nati diversi movimenti globali volti a far intraprendere delle abitudini alimentari salutari per noi e per il pianeta. Ad esempio, un’ iniziativa nata dal 2003 e diffusa in oltre 40 Paesi in tutto il mondo prende il nome di “Meatless Monday”, letteralmente “lunedì senza carne” e mira a ridurre del 15% il consumo di carne nel mondo. I benefici di questo piccolo gesto per il pianeta sono strabilianti. Secondo le ricerche effettuate dal movimento Meatless Monday ridurre il consumo di carne può aiutare a contenere la produzione di gas a effetto serra e l’uso di risorse ambientali come terra, acqua ed energia. Si pensi ad esempio che per produrre un singolo hamburger di manzo viene utilizzata la stessa acqua che riempie 10 vasche da bagno. E per la nostra salute i vantaggi non sono da meno: ridurre il consumo di carni rosse e carni lavorate riduce il rischio di patologie cardiache, renali, metaboliche e ci aiuta a rimanere in forma.
Bibliografia:
Barilla Center for Food and Nutrition – Doppia piramide 2016, un futuro più sostenibile dipende da noi meatlessmonday.com