L’iperplasia prostatica benigna è l’ingrossamento (non canceroso) della prostata, una ghiandola tipicamente maschile, legata alle funzioni sessuali e alla fertilità.
Riguarda:
Secondo i dai pubblicati appena un anno fa nelle raccomandazioni della Società Italiana di Urologia (SIU) questi numeri sono destinati a crescere, complice, anche, l’allungamento dell’aspettativa di vita.
Cosa comporta un aumento delle dimensioni della prostata?
Vista la sua collocazione, man mano che la prostata si ingrossa comprime e schiaccia l’uretra (tubicino di collegamento tra vescica e ambiente esterno) provocando, alla lunga, l’indebolimento della vescica e l’incapacità di svuotarsi totalmente.
Infatti, in caso di iperplasia prostatica benigna, i sintomi che si riscontrano più comunemente compaiono a livello del basso tratto urinario (Lower urinary tract symtoms, LUTS) e comprendono:
Secondo la SIU, questi sintomi incidono così tanto sulla qualità di vita del paziente, da essere paragonabili ai sintomi cardiaci.
Le cause che portano alla comparsa dei sintomi sembrerebbero legate non solo alle aumentate dimensioni della prostata, ma anche all’infiammazione cronica che ne deriva. L’infiammazione è infatti in grado di determinare una serie di eventi immunomediati e ormonali che modificano i tessuti prostatici, con conseguente alterazione della funzione dell’organo.
Quali sono le soluzioni?
Sicuramente mantenere un buono stato di salute curando l’alimentazione e lo stile di vita. Il sovrappeso, l’aumento del grasso addominale e tutte le conseguenze della sindrome metabolica porterebbero ad un aumento della probabilità di sviluppare patologie prostatiche. Inoltre, numerosi studi dimostrano come la dieta Mediterranea abbia un’azione protettiva sulla salute della prostata.
È bene quindi mantenere o ridurre il peso e seguire un’alimentazione costituita da cereali integrali, frutta e verdura in abbondanza, grassi buoni e a indice glicemico basso. In particolare:
Sì a: pesce, soprattutto pesce azzurro, cereali integrali, olio extravergine di oliva, verdure colorate quali carote, zucca, zucchine, cavolo, finocchio, cicoria, rape.
Evitare, o consumare con moderazione: carni fresche e conservate come salumi e insaccati, uova, fritture, dolci, bevande zuccherate, formaggi grassi e farine raffinate.
E dal punto di vista fitoterapico quali aiuti possiamo utilizzare?
L’effetto benefico della Serenoa Repens sull’iperplasia prostatica è ormai noto da tempo ma, recenti studi hanno dimostrato che l’associazione di questo principio vegetale con il Licopene e il Selenio determina un effetto nettamente superiore rispetto alla sola Serenoa repens. In particolare uno studio in vivo condotto dalle università di Catania e Messina, pubblicato sul Journal of Biomedical Science, ha dimostrato che l’associazione di Serenoa repens, Licopene e Selenio riduce il volume prostatico del 43% già in due settimane.
Un altro studio clinico effettuato dalle università di Chieti e di Novara ha invece dimostrato l’efficacia dell’estratto brevettato di Curcuma longa, Meriva, sul miglioramento dei sintomi delle basse vie urinarie e, di conseguenza, sulla qualità della vita dei soggetti affetti da iperplasia.
Bibliografia: